ON-CAMERA

FLASH DIRETTO:

Il primo e più scontato dei modi di utilizzo del flash on-camera è quello di montarlo sulla slitta con la testa piegata verso il nostro malcapitato soggetto e scattare.

Bene, abbiamo prodotto una bellissima foto segnaletica.

La testa del flash è molto piccola rispetto al soggetto e quindi produce delle ombre molto dure dietro di esso.

Inoltre essendo il lampo in asse al viso della persona crea quell’orribile effetto di occhi rossi, fenomeno che succede in quanto l’iride, ricevendo tanta luce, riflette il sangue acumulatosi.

Il viso potrà essere correttamente esposto, ma non avrà ombre e sarà privo di tridimensionalità perché la luce proviene dallo stesso asse della fotocamera.

FLASH RIMBALZATO:

Una buona tecnica per usare il flash on-camera è quella di far rimbalzare la sua luce dal soffitto o da una parete, ecco perché’ la sua testa è orientabile.

Far rimabalzare la luce del flash ci da due vantaggi:

– rende la luce molto più grande, diffusa e ombre più morbide;
– cambia la direzione della luce stessa dando tridimensionalità alle immagini.

RIMBALZO DAL SOFFITTO

Il lampo del flash vinee puntata verso il soffitto dal quale cade ad ombrello una luce morbida e gradevole sul soggetto e sulla scena.

Per ottenere buoni risultati da questa tecnica dobbiamo considerare alcuni aspetti.

Per primo dobbiamo essere in interno e in un ambiente dove il soffitto sia bianco e non più altro di 4-5m. (non possiamo usare questa tecnica in una chiesa)

Seconda cosa da considerare è la legge di riflessione, ossia la parabola deve essere inclinata in modo tale che la luce riflessa cada sul soggetto e non davanti o dietro di esso.

Terza cosa, memori della legge dell’inverso del quadrato dobbiamo tener conto di dare molta potenza in quanto il tragitto che deve compiere il raggio luminoso è molto più lungo che una flashata diretta.

Per ultimo, dovremo impostare la parabola zoom ad una focale piuttosto corta, max 50mm per avere un cono di luce più ampio e morbido e quindi la potenza del lampo si riduce ulteriormente.

Ecco il motivo per cui è sconsigliato l’acquisto di flash troppo economici.

RIMBALZO SU PARETE LATERALE

Valgono le stesse regole del rimbalzo da soffitto, quindi la parete (o la porzione di essa) non avere dominanti cromatiche.
Non devono esserci porte o finestre! Va benissimo una tenda bianca anche se assorbe un poco di luce in più.

La luce, arrivando lateralmente crea un gioco di ombre che può essere molto interessante a seconda dell’angolo di incidenza che impostiamo, donando alle immagini una gradevole e soave tridimensionalità.

RIMBALZO DA PARETE POSTERIORE

Questa tecnica si ottiene ruotando la testa del flash in direzione opposta al punto di ripresa, alzandola a circa 40/45 gradi.
In questo modo si sfrutta sia una parte di parete che una porzione di soffitto, le quali andranno a creare un angolo di incidenza molto interessante.

Sia noi che il soggetto dovremmo essere abbastanza vicini alla parete stessa e anche in questo caso ci vuole parecchia potenza.

IL CARTONCINO BIANCO

Tutti gli speedlight sono dotati di un cartoncino estraibile dalla testa del flash cui funzione è quella di far rimbalzare in avanti il fascio di luce allargandone il raggio.

Ovviamente, non è il diffusore migliore che possiamo avere, ma in mancanza d’altro ci aiuta a rendere la luce meno dura.

IL PANNELLINO DIFFUSORE

Oltre al cartoncino bianco, all’interno della testa del flash c’è anche un pannellino di plastica trasparente.

Quando lo estraiamo posizionandolo davanti alla parabola, porta in automatico lo zoom del flash alla focale di 14mm.
Questo ci torna utile se fotografiamo un gruppo di persone, ma allargando molto il fascio la luce diventa molto morbida e meno potente.

Da segnalare che per gli speedlight esistono diversi accessori/diffusori: parabole, ombrelli di vario genere (traslucidi o riflettenti) e soft box.

 

FLASH OFF-CAMERA

Scattare con il flash off-camera ha molti vantaggi rispetto al tenerlo sulla slitta della fotocamera:

– Il primo è quello di poter direzionare la luce e darle un’angolazione a seconda delle necessità della ripresa e della nostra interpretazione senza essere dipendenti da pareti, soffitti e quant’altro.

– Il secondo grande vantaggio è che possiamo modificare la qualità della luce a nostro piacimento mediante l’uso di accessori.

– Il terzo vantaggio è la possibilità di usare diversi flash contemporaneamente, con potenze diverse tra di loro e anche diverse diffusioni di luce.

Ovviamente questo, come sapete, comporta l’essere dotati di qualche accessorio in più.

Se non si usa il sistema “proprietario” che prevede che tutti i flash utilizzato devono essere dello stesso marchio della fotocamera, per comandare i flash a distanza basteranno i radiotrasmettitori, detti anche trigger.

I trigger sono trasmettitori che viaggiano in coppia: ci vuole sempre un Master (oppure Commander) che viene montato sulla fotocamera e fa partire il flash, e uno Slave (schiavo) che si monta sul flash stesso e so fa partire una volta ricevuto il commando dal Master.

Nel caso lavorassimo con più flash, il master sarà sempre uno e gli Slave saranno di più, uno per ogni flash.

Con questo sistema possiamo settare ogni flash in modo indipendente attraverso vari gruppi e canali, possibili da gestire attraverso i trigger. 

Alcuni modelli di flash sono dotati di fotocellula, quindi non richiedono l’uso dei trigger.

Tuttavia devono vedere il lampo di un flash (è sufficiente anche il pop-up della fotocamera) e a loro volta lasciano partire il lampo.

Questo sistema si chiama sistema ottico, e ha lo svantaggio che i flash devono sempre “vedersi tra di loro”.
In questo modo quindi la posizione degli Master verso gli Slave è un pochino limitante per la costruzione dei sofisticati schemi d’illuminazione.

di Rino Tesio, Angel di IO FOTOGRAFO©

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